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Dicono di me...

Giovanni Spinicchia

In occasione della mia mostra personale presso il Palazzo Comunale di Rignano Sull'Arno:

 

Da parte di un amico...

"Non sono un critico d'arte, sono un pittore e con grande piacere ed umiltà ho raccolto l'invito di Rosie Lawrence pittrice in Firenze che mi ha chiesto di scrivere sul suo lavoro. Così come è possibile "esprimere qualcosa per chiunque nei confronti della vita" per chiunque che dipinga è possibile scrivere su chi dipinge. Perciò senza voler mettere da parte l'ufficialilà della critica, le esprimo così il pensiero di un militante che della pittura ne ha fatto una ragione di vita. Leggevo su Ingres considerato dagli storici un grande classicista per quella apparente freddezza dietro la quale, a mio avviso, s i nascondevano calori e passioni sconfinate; cosa dire di Gauguin anticivilizzatore, tanto, da definirsi un barbaro per avere cercato nell'arte un rifugio estraneo alla "superbia Europea" e allo spettacolo della civiltà moderna di quel suo tempo da spingersi megli aspri paesaggi della bretagna e più tardi nei mari tropicali per riconciliare la vita con l'arte e restituire ad entrambi la potenza originaria di un compimento istintuale. Quindi, lo stile, i dogmi, cosa rappresentano per un pittore se non trabocchetti per soffocare il proprio istinto? Lo scopo di ogni pittore deve essere quello di liberarsi dall' impaccio delle costruzioni teoriche, delle scuole, delle accademie e dalla personalità rubata ad altri. Un pittore ha l'obbligo morale di conferire alla propria ricerca e al suo operato la dignità di una creazione elementare, pura, onesta, sincera e Rosie Lawrence è già tutto questo. Per Lawrence di Inghilterra allieva con Dennis Ramsay, l'italia rappresenta il suo primo grembo rassicurante dei suoi propositi artistici. Firenze e la sua Accademia Famosa diventano la sua stabilità vitale ed intellettiva; l'illustre Maestro Silvio Loffredo, la sua guida. Una guida forte, inquieta e non meno a nessuno di quei fatti che hanno coronato di gloria autori come Gauguin, Van Gogh, Giacometti, ecc.

Poi, lo studio di Nerina Simi; il restauro presso lo studio Tintori a Palazzo Pitti: la scuola di Cecil Graves e The Florence Academy of Art dove Rosie apprende la grande emozione che può suscitare come immortalare un "ritratto", ed è proprio nel ritratto che Lawrence costruisce la sua tessitura di quelle scoperte pittoriche e di quella sua pacata innocenza. Il ritratto, è sempre stato un passo decisivo verso l'emancipazione degli "strumenti Artistici". In altre parole, il ritratto, non permette all'autore alcun disordine mentale. Addirittura, Lawrence, nel ritratto riesce ad essere quasi informale, nel senso che si avverte una trasformazione del soggetto ed introduce il fruitore in quelle forze emotive in cui si dissolvono i lineamenti ed emergono forme, colori e luci che si prestono ad incessanti mutamenti. Così pure, i suoi contenuti: un muro, un pezzo di terra, un albero, un fiore, una natura morta, un cielo, un mare, per Lawrence non sono oggettualità ma colore, cioè, mai dipinti per rappresentare una materia oggettiva, ma una struttura vibrante di pennellate che danno all'opera una convenzione formale ridotta al minino e alla sua pennellata una scomposizione in continuo movimento. In queste opere si sentono i ritmi, l'ansietà, la memoria, il conflitto, quel conflitto che esalta e non si umilia e lo spazio da cui deriva non è uno spazio riempito ma è veramente colorato. Questo modo di essere, per Lawrence é un passo decisivo verso una grande emancipazione che la includono fra quegli autori che possono dire che "un Apollo non é più bello di un contadino e a questo, perciò, spiritualmente superiore": cosi come un soggetto storico non è più significativo di un dipinto di genere. Lawrence, lotta fra soluzioni empiriche ed estetiche e come ogni autore che si rispetti del nostro tempo, possiede fantasia e spirito vivace e cerca nell'immaginazione e nel colore un soccorso contro tutte quelle mode ed avanguardie che hanno gettato ombra a quelle nobili tensioni figurative che in questo fine secolo vivono ancora compromesse.

Auguri, Rosie, per il tuo lavoro."

Giovanni Spinicchia

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Gabriella Gentilini, Firenze, Febbraio 2001

ROSIE LAWRENCE, L'ANIMA DEL VERO
L'amore anglosassone per la terra
la cultura toscana ha radici importanti che hanno dato buoni
frutti nel campo della letteratura, delle arti, ma anche nella vita comune e continua a costituire una
realtà degna di nota e di e apprezzamento.
Rosie Lawrence, giunta a Firenze per completare i suoi studi, ha trovato un terreno adatto ad
accogliere le proprie conoscenze arricchendole con gli insegnamenti accademici e con la
frequentazione di illustri maestri toscani. L'esercizio del disegno, quasi un diario quotidiano e la e
pratica della pittura dal vero sono le basi che fin dai primi momenti hanno accompagnato la sua
formazione.
L'attenzione alla figura umana è il fondamento attorno al quale ruota la capacità di riprodurre
fedelmente caratteri fisici ma soprattutto di interpretare la psicologia del soggetto. La lezione dei
grandi ritrattisti italiani, dal Rinascimento in poi, dal Bronzino a Raffaello, fino a giungere ad
Annigoni, insieme all' attenzione per : maestri nordici, è un dato chiaramente percepibile nell'opera
della Lawrence, la quale dimostra di averne assimilato i valori imprescindibili.
Ma la difficoltà di eseguire un ritratto risiede più che nello studio della fisionomia, in una lettura
interiore che riesca a penetrare e ad esprimere pensieri, le emozioni, gli stati d'animo. Capacità
che l'artista dimostra di possedere e di saper coniugare ad una sensibilità speciale nei confronti
della persona, che nelle sue opere è protagonista assoluta, dominatrice incontrastata della realtà che
la circonda. La precisione descrittiva e la cura dei dettagli più minuziosi sono sempre accompagnate
da un'approfondita ricerca sulle tonalità cromatiche e sugli effetti contrastanti di luce, chiara e
radente, capaci di creare atmosfere di intensa intimità, raccolte nel rigore della posa e nel perfetto
equilibrio formale.
L' impostazione classica, tradotta in chiave moderna, è riscontrabile anche alle nature morte, nelle
quali l'eco di derivazione fiamminga è temperata da una vena delicatamente romantica che avvolge
le composizioni in un' atmosfera serale, lasciando emergere dall' ombra gli oggetti, accostati tra loro
con garbo ed eleganza, sfiorati da
un fascio di luce dorata, o proveniente dalla fiammella di una
candela, oppure che vivono di una luminosità propria, leggerissima, quasi trasparente.
Anche nei è paesaggi è presente quella nota di severo realismo in cui si disvela l'anima segreta di
ogni esistenza, delle persone, delle cose, della natura. L'omaggio alla sua terra corre sul filo del
ricordo affettuoso, velato di nostalgia, della campagna inglese, con le sue tipiche case immerse nella
folta vegetazione. E l'incontro con la Toscana da vita ad immagini di sobrio impianto e di profondo
respiro naturalistico, in una fusione di sentimenti paralleli e vicinissimi tra loro, che evocano
l' impronta di maestri come Soffici e al tempo stesso sensazioni e vissute e assimilate nella personale
interpretazione del vero.
Accanto al paesaggio toscano c'è il mare, che si tinge delle suggestioni struggenti di un tramonto,
mentre Firenze appare nello splendore della sua architettura,
inondata di calda solarità e soffusa di
un senso di poetica contemplazione.
L'opera di Rosie Lawrence costituisce una testimonianza sincera e appassionata dell'unione tra
due culture diverse, accomunate da una sola grande arte.
GABRIELLA GENTILINI
Firenze, febbraio 2001

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Press Release Grand Hotel Florence 2007

ROSIE LAWRENCE'S TUSCANY AT THE GRAND HOTEL
Florence:
The Grand hotel is showing about twenty of Rosie Lawrence's recent
detailed masterpieces from 3-29 April. These are generally still life and Tuscan
landscapes, mostly painted en plein air.
This English artist, who has now been living in Florence for several decades
(www.rosielawrence.com), uses a paintbrush with her own very special skill and lives
her own singular dimension beyond time. She is inspired by the detailed naturalism
of Corot, she declares elective affinities with the impressionism of Singer Sargent,
she quotes the water colour painters of the late 1700s, and she astonishes for her
intense tones which are reminiscent of Cézanne.
These still lifes and landscapes represent a passionate dialogue with a humanised
nature, with a countryside which is familiar and domestic. A farm, a vineyard, corn
fields: a nature which allows us to perceive the presence of man by intuition, but
from which man is physically absent. Over all this a sky which is always evident and
constant, a sky in movement, captured in all its various expressive possibilities: rarely
serene, but windy, cloudy, preferably after rain, when the colours of the world
become more intense, the contrasts more acute, the tricks of the light made
more
evident by the filtered light.
Pierfrancesco Listri recently wrote about her: 66 To aid the exposed sense of the
seasons, a lively, fresh melancholy of what matures and fades, is an excellent
pictorial skill which directly refers back to the grand traditions of the past by major
painters, from Anguissola to Fede Galizia. The softened meteorology of daily
changes is here reinforced a by a timorous solemnity and by a strong flavour of
manneristic knowledge."
A pupil of Silvio Loffredo, Rosie Lawrence received her diploma at the Accademia
di Belle Arti, and has had numerous personal and joint exhibitions. In 2005, on
occasion of the show Realtà ed emozione, omaggio a Camille Corot in the Estense
Castle in Ferrara, she received first prize, judged by both the critics and the public.
Press release
15 march 2007

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Dott.ssa Francesca Mariotti Ferrara 2006

Galleria Sekanina - Ferrara

"LA NATURA DIPINTA"

Circolo culturale San Crispino- Scuola dei Perseveranti - Ferrara

ROSIE

LAWRENCE

Nata a Cantembury in Inghilterra, (nipote di Sir Lawrence Gowing), dove ha iniziato

suoi studi artistic con Dennis Ramsay, si trasferisce a Firenze, per amore, dove 

frequenta l'Accademia di Belle Arti diplomandosi nel 1974, ed, al tempo, stesso presso lo

studio di Nerina Simi facendo esperienza di disegno figurativo. Dal 1974 al 1977

frequenta lo Studio di Restauro Tintori a Palazzo Pitti di Firenze. Nel 1980 alterna la

propria voglia di colori ai suoi due gemelli. Nel 1988 frequenta lo Studio di Cecil Graves

e sucessivamente "The Florence Accademy of Art" del Prof. Daniel Graves dove

raggiunge un altissimo e riconosciuto livello come ritrattista. Le sue Opere sono state

esposte In numerose collettive e personali nazionali ed internazionali, non ultima la

rassegna "Realtà ed Emozione" presso il Castello Estense di Ferrara. Alcune sue opere

figurano in prestigiose collezioni private in Francia, Inghilterra, Scozia, Norvegia e

Canada.

"Rosie Lawrence esprime una vera personalità inglese: in parte passionale ed

istintivamente emotiva, ma anche in parte precisa e perfezionista nel raggiungere ciò che

cerca. Le sue opere sono la perfetta espressione di questi suoi due lati, esprimono uno

stupore continuo di fronte alla Natura di cui colgono il respiro più profondo e nello

stesso tempo Dipinta alla perfezione, nella continua ricerca di una percezione visiva

approfondita dalla cura nella tecnica. La

riproduzione delle immagini "assorbite" dal suo occhio attento tocca punti di alto lirismo che le hanno giustamente fatto attribuire il premio quale artista che maggiormente

si avvicina all' emozionante naturalismo delle opere di C. Corot, in omaggio al quale

stata allestita la rassegna "Realtà ed Emozione" nell'ottobre 2005 a Ferrara.

Importante è la sua attività anche quale ritrattista che negli anni ha fatto apprezzare la sua

produzione,

anche su commissione, di ritratti e di figure colte sempre con una profonda

eleganza e sensibilità psicologica.

Molte volte non si riesce a cogliere dove finisca la Natura e dove inizi l'arte di Rosie. I

suoi piccoli quadri ci trascinano dentro infatti,

rispondendo ad un richiamo forte ed

istintivo, facendoci respirare la brezza facendoci abbagliare al sole dell'alba o addolcire a

quello dei suoi tramonti. Una fusione perfetta con ciò che spesso coglie en plain air,

nelle bellissime colline e nelle valli delle terre toscane.

Le sue nature morte sono espresse con

colori caldi e luci soffuse, che danno all'ambiente

ed all'osservatore l'impressione di essere in un tempo passato, in un ricordo dolce dei

tempi in cui ha vissuto la sua

fanciullezza, tra cose semplici e, nello stesso tempo, care

perché cariche di affetti e

momenti importanti della vita di ogni giorno.

Dott.ssa Francesca Mariotti

Ferrara 2006

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